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Organizzazione

L’organizzazione di qualsiasi natura giuridica, dimensione e ambito di attività che adotta lo standard Family Audit, s’impegna a rispettare le disposizioni contenute nelle Linee guida.

L’organizzazione che aderisce al processo di certificazione Family Audit elabora il Piano aziendale che contiene le attività di conciliazione vita-lavoro a favore dei propri collaboratori e collaboratrici.

S’impegna in particolare a:

  • completare il processo entro la tempistica prevista dalle Linea guida (6 mesi per la prima fase, 3 anni per la seconda);
  • realizzare il processo tramite consulenti e valutatori accreditati;
  • nominare un proprio Referente interno per il Family Audit;
  • compilare la documentazione relativa allo standard;
  • utilizzare, per le comunicazioni e per la gestione della documentazione, la piattaforma informatica del Family Audit, nonché la modulistica e gli strumenti specifici;
  • utilizzare il marchio Family Audit, seguendo le istruzioni delle Linee guida;
  • partecipare attivamente ai sondaggi di valutazione del processo Family Audit realizzato dall’ENTE di CERTIFICAZIONE;
  • partecipare alla rete di organizzazioni ed alle iniziative per lo scambio di esperienze promosso dall’Ente di certificazione;
  • informare costantemente i propri collaboratori sullo stato di implementazione delle azioni di conciliazione attivate tramite il Family Audit;
  • attivare o ad aderire, se d’interesse, ad uno o più Distretti Family Audit .

Gli attori coinvolti all’interno dell’organizzazione per la certificazione Family Audit sono:

Rappresentante Legale, Referente interno dell’Audit, Gruppo di lavoro della direzione, Gruppo di lavoro interno dell’Audit,

Rappresentante Legale

Il rappresentante legale è la figura che è preposta all’organizzazione e per i poteri decisionali provvede ad avviare il processo di certificazione Family Audit.

Referente interno dell’Audit

Il referente interno dell’Audit coordina il processo di certificazione, di mantenimento e di consolidamento nel rispetto e secondo le disposizioni delle Linee guida:

- è individuato dall’organizzazione con la funzione di coordinare il processo di certificazione;

- partecipa al gruppo di lavoro della direzione e si occupa del funzionamento del gruppo interno dell’Audit coordinato dal consulente.

I suoi compiti comprendono:

- la cura della compilazione e l’invio dei documenti previsti dall’iter di certificazione nel rispetto della tempistica stabilita dallo standard;

- la cura della somministrazione di eventuale questionario sui bisogni della conciliazione;

- il monitoraggio della tempistica in riferimento sia al percorso di certificazione che alle misure contenute nel Piano aziendale;

- l’aggiornamento della direzione rispetto all’andamento del progetto;

- la gestione dei rapporti con il consulente e con il valutatore;

- la gestione dei contatti con l’Ente di certificazione partecipando ad eventuali iniziative formative;

- l’utilizzo per la parte di propria competenza gli strumenti dedicati (Linee Guida, piattaforma informatica GeAPF,…) e la modulistica di processo.

Gruppo di lavoro della direzione

Il gruppo di lavoro della direzione è costituito dai soggetti che ricoprono funzioni decisionali all’interno dell’organizzazione; è nominato dalla Direzione; vi partecipa anche il consulente.

Il gruppo di lavoro della direzione partecipa a:

- workshop iniziale che segna l’avvio della prima fase dei sei mesi;

- secondo workshop utile all’approvazione del Piano aziendale a conclusione della prima fase;

- terzo workshop da realizzarsi nella fase conclusiva dell’iter di certificazione per il rilascio del certificato Family Audit Executive.

Gruppo di lavoro interno dell’Audit

Il gruppo di lavoro interno dell’Audit ha il compito di:

- analizzare la politica e le iniziative già esistenti nell’organizzazione nel campo della conciliazione vita e lavoro;

- evidenziare i bisogni di conciliazione vita e lavoro fornendo proposte di misure di miglioramento;

- supportare il lavoro del referente interno dell’Audit.

Il gruppo di lavoro interno dell’Audit è nominato dal gruppo della direzione e rispecchia la realtà aziendale con la presenza di:

- almeno un rappresentante per ogni area/settore/reparto dell’organizzazione;

- un rappresentante dell’area di gestione del personale, un rappresentante del Comitato Unico di Garanzia (ove previsto) e delle organizzazioni sindacali (ove rappresentate);

- una o più persone con capacità decisionali.

E’ coordinato dal consulente con il supporto del referente interno dell’Audit.

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Pubblicato il: Venerdì, 23 Febbraio 2018 - Ultima modifica: Giovedì, 20 Agosto 2020

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