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Le politiche familiari sono politiche di sviluppo economico

Inaugurata ufficialmente, questo pomeriggio al Teatro Sociale di Trento, la settima edizione del Festival della Famiglia

E' stata all'insegna dell'inclusione l'apertura del Festival della Famiglia di Trento, poco fa al Teatro Sociale di Trento. Oggi, che è anche la Giornata internazionale delle persone con disabilità, è stato il Coro giovanile "I Minipolifonici" diretto dal maestro Stefano Chicco ad inaugurare questa settimana edizione; con loro anche il Coro "A Bocca Chiusa" che ha accompagnato una delle canzoni attraverso la lingua dei segni: si tratta di un progetto che i Minipolifonici stanno seguendo da alcuni anni in collaborazione con la Sezione provinciale di Trento dell'Ente nazionale sordi. 
Dopo i saluti di apertura del sindaco di Trento Alessandro Andreatta, dell'arcivescovo di Trento Lauro Tisi e del presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, Gianluigi De Palo, moderati dal direttore del giornale "L'Adige" Pierangelo Giovanetti, esperti nazionali e internazionali hanno dibattutto sul tema: "Qualità della vita e competitività territoriale: uno sguardo internazionale. Se cresce il benessere familiare crescono la società, l’economia, il territorio", perché come spiegato dalle tante voci del Festival le "politiche familiari sono politiche di sviluppo economico"; in apertura anche un video dedicato ai danni causati in Trentino dal maltempo di fine ottobre, che è stato anche un modo per ringraziare la Protezione civile, i Vigili del Fuoco e i tanti volontari che si sono spesi durante quelle difficili giornate.

A portare i saluti della città di Trento, è stato il sindaco Alessandro Andreatta, che ha parlato di famiglie a tutto tondo: "Le politiche per la famiglia non sono solo quelle rivolte a bambini, ragazzi o anziani, ma ci sono politiche davveri trasversali che si occupano della qualità di vita delle famiglie, penso ad esempio alla necessità di garantire parchi in ogni quartiere, piste ciclabili, strutture sportive, biblioteche; oppure a tutto il campo delle fragilità e delle disabilità. C'è ancora tanto lavoro da fare, l'auspicio - sono state le conclusioni del sindaco - è che ci sia molta meno retorica e molta più cultura della famiglia".
Tre sono poi le attitudini che può sviluppare oggi la famiglia nelle persone, per l'arcivescovo di Trento Lauro Tisi, ovvero: "L'attitudine a dire grazie, perché l'individuo non è l'inizio e la fine del mondo, l'attitudine a destinare la vita a qualcuno e a percepire la bellezza di essere frammento e non tutto, ovvero la capacità di mettersi in relazione. Nelle famiglie - spiega l'arcivescovo - abbiamo sviluppato il meglio di noi".
Il moderatore e direttore del giornale "L'Adige" Pierangelo Giovanetti ha quindi portato all'attenzione del presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, Gianluigi De Palo, alcuni dati critici in tema di natalità, dal calo demografico rappresentato da 120.000 bambini in meno e il fatto che il 22% delle donne 40enni non ha figli, sebbene in Trentino, grazie anche alle politiche familiari messe in campo in questi anni, la situazione sia migliore. "Senza bambini non abbiamo futuro - ha esordito De Palo - abbiamo bisogno di politica, di fare sintesi perché l'analisi ormai è un dato di fatto. Mi sembra interessante vedere che a livello locale le amministrazioni siano più attente a questo problema, per questo credo sia importante partire proprio dal locale, dall'esempio del Trentino dove questo Festival rappresenta ormai una certezza, un evento in grado di porsi come traino, come modello per altre realtà locali".  

Quindi la tavola rotonda con Ermenegilda Siniscalchi capo del Dipartimento per le politiche della famiglia - Presidenza del Consiglio dei Ministri, Andi Seferi vice sindaco di Tirana (Albania), Regina Maroncelli presidente della Confederazione Europea delle Famiglie Numerose (Elfac) e Maya Đordević avvocato ministeriale della Repubblica di Serbia, preceduta dai video messaggi di saluto del ministro per la famiglia e la disabilità Lorenzo Fontana e del ministro per le Politiche demografiche e per la famiglia della Repubblica di Serbia Slavica Đukić Dejanović. 
Come ha illustrato Maya Đordević, che ha letto la lettera del ministro Slavica Đukić Dejanović, il tasso di crescita naturale in Serbia è negativo, ovvero "ogni anno 38.000 persone in meno, siamo l'ottava Nazione più vecchia in Europa", un problema che si intreccia con quello dell'emigrazione: "lo scorso anno hanno lasciato il nostro paese 150.000 persone, la cui età media era di 28,7 anni, di loro un quinto aveva un alto livello di istruzione". Proprio per questo la collaborazione con il Trentino "dove in soli sei anni si è riusciti ad avere il più alto tasso di crescita d'Italia" è un passaggio importante per la Repubblica di Serbia. Nei primi mesi del prossimo anno verrà siglato un Protocollo di intesa fra Serbia e Provincia autonoma di Trento nell'ambito delle politiche familiari.
Il vicesindaco di Tirana Andi Seferi ha quindi spiegato il rapporto di collaborazione con il Trentino: "E' importante camminare insieme e unire le nostre buone pratiche, perché la famiglia è la cellula base della società, da tutelare non solo dal punto di vista amministrativo". L'Albania è un paese in crescita, però anche qui è leggermente diminuito il numero di nascite; il vicesindaco ha portato quindi le azioni messe in campo dall'amministrazione, che vanno dal bonus per le nascite all'assistenza scolastica, dal sostegno alle donne anche in ambito politico fino agli aiuti per le giovani coppie. 
La presidente di Elfac, Regina Maroncelli ha poi inquadrato l'esempio trentino nel contesto europeo: "Mi permetto innanzi tutto di dire bravi, state facendo un ottimo lavoro - sono state le sue parole -. Come Elfac stiamo soprattutto cercando di esportare due fattori trentini, il primo riguarda il fatto che politiche familiari sono politiche di sviluppo economico, il territorio attrattivo è anche quello dove poter crescere la propria famiglia; il secondo è diffondere la consapevolezza che le politiche family friendly sono politiche per il benessere in senso ampio, non tanto politiche sociali, ovvero consentono di sostenere le famiglie, di aprirle alla vita e al futuro". Elfac, come ha spiegato la presidente, riunisce 21 rappresentanti di Paesi europei che hanno interesse per famiglia: "Le problematiche riportate dalla Serbia sono condivise anche dalla maggior parte dei paesi dell'Est, ovvero invecchiamento, spopolamento ed emigrazione dei propri giovani". 
Infine la capo Dipartimento Ermenegilda Siniscalchi è partita da alcuni dati: "Nel 2017 in Italia sono nati 15.000 bambini in meno rispetto al 2016, una cifra sicuramente più allarmante che nel resto d'Europa".  Il governo Conte ha voluto un ministro per la famiglia, a dimostrazione di una "forte sensibilità sul tema delle politiche familiari". Fra le novità vi è l'implementazione del fondo nazionale per le politiche familiari e l'attivazione di un tavolo di confronto, che avrà il compito di individuare le soluzioni migliori in tema di conciliazione vita-lavoro; confermate poi tutta una serie di misure strutturali che vanno dal bonus per gli asili nido al premio per le nascite. 

Il videomessaggio del ministro Fontana:  https://youtu.be/ujHkDy--D74

Videointervista a Ermenegilda Siniscalchi: https://youtu.be/sDwkBoIjtJc

Videointervista a Regina Maroncelli: https://youtu.be/Z4h0PyVInQs

Videointervista all'arcivescovo di Trento Lauro Tisi: https://youtu.be/R12VLmWYAUg

(at)

Fonte: Ufficio Stampa

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Data di pubblicazione
03/12/2018
Politiche familiari
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Pubblicato il: Lunedì, 03 Dicembre 2018 - Ultima modifica: Martedì, 04 Dicembre 2018

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