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Il progetto nazionale "Wellbeing and Fertility Policies": citato il modello trentino

Progetto finanziato dal Ministero Università e Ricerca, realizzato dall’Università di Trento. Citate le politiche familiari trentine come esempio virtuoso.

Il progetto di ricerca rientra nei progetti di rilevante interesse nazionale ed è finanziato dal Ministero Università e Ricerca (PNRR 2022) e dall’Unione Europea. Sarà realizzato dall’Università di Trento (curatrice del progetto prof.sa Agnese Vitali - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale) in collaborazione con l’Università di Firenze.

Il progetto cita il modello trentino come buona pratica e studierà la relazione tra l’implementazione del set di politiche familiari messe in atto dalla Provincia autonoma di Trento con il tasso di natalità che registra in questo territorio, assieme a quello dell’Alto Adige, i valori più elevati tra tutte le regioni d’Italia.

L’Advisory Board che fornirà consulenza e supporto al progetto, sarà così composto:

Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento

Alessandro Rosina, Università Cattolica di Milano

Sonia Marzadro (FBK Fondazione Bruno Kessler Trento-IRVAPP Istituto di Ricerca per la Ricerca Valutativa delle Politiche Pubbliche)

Anna Matysiak (University of Warsaw)

Helen Kowalewsa (University of Bath).

BREVE DESCRIZIONE:

L'Italia è all'ottavo posto al mondo per bassa fecondità. Gli effetti di quarant'anni di bassa fecondità sono visibili: dal 2016 la popolazione è in calo e l'Italia è in testa all'invecchiamento della popolazione mondiale. L'urgenza di invertire il declino della fecondità è nell’agenda politica: i bambini sono fondamentali per garantire la continuità della società, per bilanciare i conti del welfare state contribuendo così a “promuovere il benessere per tutti a tutte le età”. Il tasso basso della fecondità è in gran parte involontario in Italia: la stragrande maggioranza degli italiani desidera avere due figli ma finisce per averne solo (poco più) di uno, in media. Il divario tra la fecondità desiderata e quella effettiva è il più alto in Europa. Allo stesso modo, nonostante solo una piccola quota di donne italiane dichiari di non volere figli, più di una su cinque non ne avrà. I disallineamenti esistenti tra la dimensione ideale e quella effettiva della famiglia e tra l'assenza di figli volontaria e quella effettiva sollevano due preoccupazioni. In primo luogo, può esistere una penalità di benessere legata al desiderio insoddisfatto di genitorialità. In secondo luogo, possono esserci ostacoli che impediscono alle coppie di avere (più) figli: questo costituisce la cosiddetta: "finestra di opportunità politica".

Tra le finalitá del progetto, la valutazione ex ante di possibili riforme politiche favorevoli alla fecondità, nonché la valutazione ex post di una best practice italiana: l'insieme integrato delle politiche attuate a partire dagli anni '90 nella Provincia Autonoma di Trento attraverso l’Agenzia provinciale per la coesione sociale.

Data di pubblicazione
16/08/2023
Politiche familiari
Parole chiave
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Pubblicato il: Mercoledì, 16 Agosto 2023 - Ultima modifica: Sabato, 16 Marzo 2024

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