

E’ stato attivato in Italia il Family Audit, una certificazione che misura e aiuta le organizzazioni a implementare gli strumenti di conciliazione vita e lavoro giungendo a performance virtuose che ottimizzano la gestione aziendale. I risultati, dopo aver acquisito la certificazione, sono tangibili in termini di miglioramento del clima aziendale, riduzione dei costi del personale (es. diminuzione ore di permessi, ore di straordinario e giornate di malattia) e maggior fidelizzazione dei dipendenti. Finora sono 121 le organizzazioni coinvolte nella certificazione ed ora, grazie al 2° Bando nazionale, si offre l’occasione ad altre 50 aziende italiane di acquisire la certificazione. Fino al 31 maggio è possibile presentare le domande per ricevere il finanziamento.
Perché un imprenditore italiano dovrebbe acquisire la certificazione Family Audit? Innanzitutto, per migliorare la propria performance aziendale e giungere ad offrire ai propri dipendenti un corretto status lavorativo che garantisca equilibrio tra vita lavorativa e familiare. Risultato: dipendenti appagati e motivati, miglior clima aziendale e riduzione significativa dei costi del personale (es. diminuzione ore di permessi, ore di straordinario e giornate di malattia).
Quando si parla di Family Audit non si intende solo responsabilità sociale d’impresa, ma sviluppo del business aziendale: è una certificazione che apporta cambiamento culturale, economico, sociale, in una parola “genera welfare community”. E’ nata nel 2009 inizialmente come progetto territoriale in Trentino e poi, visti gli ottimi risultati ottenuti, è stata esportata in Italia. Nel 2014 a Vilnius è stata riconosciuta tra le 13 buone pratiche europee, all’interno del progetto ideato da EIGE (Istituto europeo per le pari opportunità), ed è stato presentata ufficialmente nel marzo 2015 a New York presso le Nazioni Unite.
Il marchio Family Audit viene assegnato a tutte le organizzazioni che si impegnano a intraprendere il processo lungo 3 anni che prevede l’attivazione di un piano di misure con il coinvolgimento attivo del management e dei dipendenti, facendo attenzione alle diverse fasi di vita sia dell’organizzazione che delle persone.
Via libera ai finanziamenti per certificarsi: adesioni entro il 31 maggio 2015. È stato pubblicato il 2° bando nazionale che finanzierà il processo Family Audit. La call è diretta alle imprese che vogliono impegnarsi nella sfida di questo “processo innovativo” per giungere ad un’efficiente gestione aziendale. Anche questa volta saranno ammesse al finanziamento 50 organizzazioni, private o pubbliche, garantendo la rappresentatività di tutte le regioni e di ogni fascia dimensionale (numero di dipendenti).
I risultati? Ecco qualche esempio. Un’associazione di categoria, dopo aver introdotto l’orario personalizzato a circa il 30% dei dipendenti, ha registrato un calo nelle ore di straordinario in media di ciascun dipendente da 70 a 35 ed un calo dei giorni di malattia medi per dipendente da 5 a 3.
Il Piano di certificazione di una cooperativa sociale ha introdotto orari flessibili in entrata ed uscita per circa un terzo dei dipendenti e la figura “Jolly” (un lavoratore in grado di sostituire i dipendenti in caso di assenza) e, dopo qualche mese, l’organizzazione ha rilevato un significativo calo delle ore di straordinario (da 140 all’anno in media per dipendente a quasi zero!) ed una riduzione sensibile nelle giornate di assenza medie per malattia (da oltre 6 all’anno a meno di 4).
Altre azioni messe in campo dal Family Audit: la certificazione non comporta solo l’introduzionedella flessibilità oraria, ma sono numerosi gli interventi messi in atto:
- Introduzione di contratti part time temporanei;
- regolamentazione dei permessi per dare più consapevolezza ai dipendenti;
- assegnazione di ulteriori 3 giorni retribuiti ai neo-papà oltre ai 2 giorni previsti dal contratto;
- introduzione del telelavoro;
- formazione dei capiufficio e dei dirigenti in tema di conciliazione;
- costituzione della figura interna di referente della conciliazione vita-lavoro;
- formazione per i rientri dalle lunghe assenze (congedi parentali, maternità);
- bilancio sociale;
- convenzioni per costituzione nido aziendale, servizi di time saving, ecc.;
- contributi finanziari denominati “Benvenuti nuovi nati” per dipendenti e clienti;
- contributi finanziari per le attività estive;
- convenzioni con associazioni sportive, ludiche, educative.
I vantaggi che si ottengono dal marchio Family Audit. La certificazionemigliora il clima aziendale (come certificato nell’indagine dell’Università di Bologna – a fondo testo il riferimento della pubblicazione edita Franco Angeli); maggior consapevolezza dei diritti e doveri in tema di permessi e, conseguente riduzione dei costi del personale (meno ore di permessi, di straordinari, di malattia); maggiore responsabilità dei dipendenti; sensibilizzazione alla genitorialità da parte dell’azienda; flessibilità oraria/telelavoro in sostituzione del part time per permettere anche a chi ha figli o familiari a carico di coprire ruoli di responsabilità; miglioramento della cultura aziendale sul valore della conciliazione e delle pari opportunità; valore economico delle donne in azienda.
IN ALLEGATO IL DEPLIANT INFORMATIVO SUL MARCHIO FAMILY AUDIT
L'Avviso è rivolto alle aziende, al no profit e agli enti pubblici. Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 31 MAGGIO 2015.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: http://www.governo.it/Notizie/Presidenza/dettaglio.asp?d=78311
IL VIDEO: https://youtu.be/taqFvzUFMC0
Per approfondimenti:
- “Family Audit: la certificazione familiare aziendale”, Franco Angeli Editore, 2014.
- “Figli e lavoro si può”, Green TrenDesign Factory, 2014.