COMUNICATO STAMPA
Un intervento strutturale a sostegno della natalità accompagnato da un incentivo mirato all’attivazione al lavoro delle madri. Questi i capisaldi del nuovo assegno di natalità per il terzo figlio, misura attiva dal 1 gennaio 2026 che rafforza le politiche provinciali di contrasto alla denatalità e di sostegno ai nuclei familiari, approvata nella seduta odierna dalla Giunta provinciale.
“Si tratta di un investimento importante sulla famiglia e su chi intende allargarla, ma talvolta è frenato da impedimenti anche di natura economica – sottolinea il vicepresidente e assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca Achille Spinelli –. Un sostegno che accompagna i nuclei familiari per dieci anni ed è previsto anche in caso di adozione. Una misura nuova, che guarda al futuro e anche alla sostenibilità demografica del territorio, e che introduce, in modo innovativo, anche un’attenzione specifica all’attivazione lavorativa delle donne”.
Accanto a una quota fissa, l’assegno prevede infatti una componente premiale legata al rientro o al mantenimento nel mercato del lavoro delle madri. “A partire dal terzo anno di vita del terzo figlio – aggiunge Spinelli – è previsto un sostegno aggiuntivo per le madri che rientrano al lavoro o avviano una nuova attività, anche autonoma. È una scelta che tiene insieme sostegno alla natalità, occupazione femminile e attrattività del territorio”.
La misura
La misura è destinata ai nuclei familiari residenti in provincia di Trento nei quali, a partire dal 1° gennaio 2026, nasce o viene adottato un terzo figlio. L’assegno è riconosciuto per un periodo massimo di dieci anni dalla nascita o dall’adozione del terzo figlio. Prevede una quota fissa differenziata in base alla condizione economico-patrimoniale del nucleo familiare, determinata attraverso l’indicatore ICEF Famiglia.
Sono previste tre fasce:
La domanda della quota fissa dell'assegno di natalità deve essere presentata dalla madre, esercente la potestà genitoriale, entro 90 giorni dalla nascita o adozione del figlio tramite degli enti di patronato presenti sul territorio provinciale. Il possesso delle condizioni e dei requisiti di accesso alla misura sono dichiarati nella domanda come sussistenti alla data di nascita.
Accanto alla quota fissa è prevista una quota premiale, pari a 200 euro mensili, destinata alle madri che, a partire dal terzo anno di vita del terzo figlio, rientrano o permangono nel mercato del lavoro, anche avviando un’attività autonoma. La quota premiale è riconosciuta annualmente alla richiedente, sino al decimo anno di età del terzo figlio, che in sede di domanda dimostri di aver lavorato almeno 180 giorni nell’anno precedente alla data della domanda, anche non continuativi. La prima domanda per l'accesso alla quota premiale dell'assegno di natalità è presentata tramite degli enti di patronato presenti sul territorio provinciale.
Requisiti e criteri principali
L’assegno è destinato ai nuclei familiari residenti in provincia di Trento nei quali, a partire dal 1° gennaio 2026, nasce o viene adottato un terzo figlio. Tra i requisiti principali per l’accesso alla misura, oltre alla residenza sul territorio provinciale, vi sono l’appartenenza allo stesso nucleo familiare della madre e dei figli e una precedente attività lavorativa della madre, che deve risultare occupata al momento della nascita o dell’adozione, oppure aver versato contributi previdenziali per almeno dodici mesi negli ultimi cinque anni.
La gestione e l’erogazione dell’assegno sono affidate all’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa.