La carica dei 101: investire nella famiglia per dare futuro al Trentino
21 aprile 2022 - Dove le famiglie stanno bene, il territorio sta bene: è questo lo slogan della 12° Convention dei Comuni amici della famiglia, che si è tenuta oggi a Garniga Terme. Sono 101 i Comuni certificati “Family in Trentino” e altri 50 sono in fase di acquisizione del marchio. Un segnale forte che arriva dal territorio trentino che desidera sempre più investire risorse nel sostegno alla natalità e alle famiglie, unico vero motore di crescita sociale ed economica. Oggi sono stati consegnati 6 nuovi certificati “family” ai comuni di: Ospedaletto, Samone, Novella, Ville di Fiemme, Panchià, Ville d’Anaunia e Predaia. Dall’assessore provinciale alle politiche familiari è giunto un plauso all’iniziativa, fortemente sostenuta dalla Giunta, che ha messo al centro delle sue politiche la famiglia e il sostegno alla natalità. L'assessore ha ricordato come questi ultimi due anni fortemente segnati dalla Pandemia vi sia stato un forte calo della natalità, soprattutto nel 2020, che ha però visto una leggera ripresa nel 2021, bisogna quindi puntare a politiche attive e credere nel futuro per crescere tutti assieme con speranza. Ha sottolineato l'importanza di fare sistema e rete tra istituzioni provinciali e comunali. Infine, ha ricordato come i vari progetti di coliving sviluppati, e che si stanno sviluppando in Trentino, con l’Agenzia per la coesione sociale, abbiano avuto un grande successo, con l'obiettivo di contrastare lo spopolamento dei comuni montani o periferici e di garantire il mantenimento dei servizi alle famiglie.
Moderato dalla giornalista Linda Pisani, l’evento ha visto in apertura i saluti delle autorità locali. Il Comune di Garniga Terme ha presentato il suo Piano famiglia e ha sottolineato che la sfida di un piccolo paese montano è di investire nella famiglia e dunque nel 2018 ha ottenuto il marchio “Family in Trentino”. Il paese non ha i servizi essenziali a supporto della famiglia, tra cui le scuole, però negli ultimi anni si è registrata un’inversione di tendenza e alcune famiglie sono tornate a prendere la residenza a Garniga. La qualità della vita ha ancora un valore importante e questo è il valore aggiunto di abitare in un piccolo paese periferico. Nel 2021 si sono registrate 6 nascite e questo apre segnali di speranza.
Paola Pisoni presidente del Forum delle Associazioni familiari del Trentino, ha ricordato che “occorre investire nelle famiglie per lavorare sul principale motore di sviluppo sociale. La crisi della natalità sta favorendo processi di abbandono dei piccoli comuni ed è dunque necessario valorizzare la rete tra le organizzazioni pubbliche e private sul territorio e potenziare i servizi a sostegno delle famiglie per trasformare i piccoli comuni in luoghi appetibili e privilegiati di residenza”. Il Consorzio dei Comuni trentini ha invece ricordato che le amministrazioni comunali, grazie al marchio, decidono di ri-orientare tutte le proprie politiche “a misura di famiglia”. La famiglia non deve essere considerata soggetto passivo di aiuti assistenziali, ma protagonista di azioni di benessere familiare sul territorio.
Sono intervenuti anche due imprenditori turistici, Patrizia Zanlucchi e Luigi Piffer, che hanno portato testimonianza di come un’attività turistica extra alberghiera possa diventare un’esperienza di rilancio turistico di un comune montano e hanno commentato: “Abbiamo messo a disposizione un appartamento ad uso turistico per pernottamenti brevi. Disponibilità, accoglienza e far conoscere il territorio sono le parole d’obbligo. Cerchiamo di valorizzare i prodotti delle nostre aziende locali e gli ospiti, che vengono da tutto il mondo, portano via tanta serenità e un’ottima qualità della vita”.
“Quali connessioni tra politiche familiari e coesione sociale?” è stato il tema centrale dell’intervento di Annamaria Perino del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento, che ha dichiarato: “Le famiglie sono al centro di un grande mutamento: crescono le famiglie monoparentali, aumentano i divorzi e c’è una flessione della natalità, e le politiche economiche si devono rimodulare in tal senso. Tuttavia il Trentino non segue questo trend vista la lungimiranza nell’aver costruito politiche familiari e di coesione sociale consolidate e integrate sul territorio. La coesione sociale aiuta a mettere in connessione politiche su: spazi urbani, economie e risorse locali, integrazione sociale. Occorre – ha concluso – lavorare sul senso di appartenenza e sulle dimensioni culturale, identitaria e inclusiva.”
E’ intervenuto a seguire Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento: “la famiglia non è un problema, ma è una risorsa. Il welfare state non è sufficiente ed ha bisogno della rete delle organizzazioni e degli stakeholders sul territorio che, assieme, sviluppano i welfare familiare, sportivo, aziendale, territoriale, culturale, intergenerazionale. Obiettivo della Giunta è certificare tutti i comuni trentini. Una società amica della famiglia è coesa, inclusiva, è comunità educante. Infine, Malfer ha ricordato l’importante azione di auto-valutazione (tramite il Family Plan) che fanno i Comuni dei rispettivi “Piani famiglia”. I 101 comuni “family” nel 2021 hanno prodotto 97 piani e 3.204 azioni concrete di politiche familiari (servizi, infrastrutture, politiche tariffarie).”
Sono seguite varie testimonianze provenienti dal Trentino, dall’Italia e dall’Europa: ha esordito Silvia Conotter, professionista di marketing di territorio, che ha parlato di territorio e famiglie con il “Trentino dei Bambini”: “Ho lanciato anni fa il sito che raccoglie tutte le attività e gli eventi per le famiglie, prima sparse su varie piattaforme. Con 1.200.000 di utenti e 100.000 fans in facebook la nostra azione di aggregatore sul territorio funziona. Abbiamo anche una trasmissione su Trentino TV e pubblichiamo la “Guida del Trentino dei bambini” e collaboriamo nella promozione dei servizi e delle iniziative offerti dai 101 Comuni family trentini”.
E’ seguita la carrellata di testimonianze di comuni aderenti al Network nazionale dei Comuni family, tra cui il Comune di Zevio (VR), che ha sottolineato l’importanza di accorciare la distanza tra istituzioni e famiglie. Zevio ha 15.000 abitanti, 6.140 famiglie con 146 nati nel 2021: dati che registrano un segnale positivo con un 2% di crescita delle famiglie. Il Piano famiglia è ricco e prevede decine di interventi, tra cui uno sportello famiglia, eventi, infrastrutture, tariffe agevolate. Il Comune di Druento (TO) con 9000 abitanti e 65 nuovi nati l’anno, è il primo comune piemontese che nel 2021 si è certificato family. Grazie al marchio si sono ri-orientate tutte le politiche verso il benessere familiare. Infine, il Comune di Gandino in Valseriana (BG) ha presentato i dati circa i 38 comuni della valle, dove si registra un saldo naturale di -500 persone e un invecchiamento in crescita. Per Gandino il tema della famiglia è centrale per garantire un futuro alla sua comunità.
Irena Jeśmanowicz, presidente dell’Associazione famiglie numerose della Polonia, ha presentato il progetto "Comuni amici della famiglia": “all’inizio abbiamo studiato le soluzioni adottate nelle città a misura di famiglia di altri paesi europei, tra cui l'Italia, Norvegia, Francia e Austria. Ogni esempio è stato importante e ci ha ispirato. Attualmente abbiamo 8 Comuni polacchi certificati “family”. Nel processo di certificazione abbiamo – ha concluso – abbiamo puntato su 5 aree strategiche: comunicazione e cooperazione con le famiglie; infrastrutture sociali (scuole materne, parchi giochi, luoghi pubblici per le famiglie, ecc.); soluzioni per la cura dei bambini (voucher per la cura dei bambini, asili nido, ecc.); esigenze abitative; sicurezza e assistenza sociale”.
Regina Maroncelli, presidente della Confederazione europea delle famiglie numerose (ELFAC), ha parlato della nascita del Network “Family in Europe”: “E’ nato nel 2018 sulla scia del network italiano ed oggi conta 66 municipalità da 8 Paesi europei. La diffusione è avvenuta, come in Italia, attraverso la rete delle associazioni delle famiglie numerose, che da subito hanno colto il valore e le prospettive del progetto. Ne abbiamo parlato in convegni internazionali, siamo stati citati anche in una relazione dell'ONU come esempio di buone prassi e politiche familiari. Il network non ha smesso di crescere e lavorare nemmeno con la pandemia: abbiamo organizzato una serie di "study visit" on line in numerose città europee.”
GUARDA L'INTERVISTA A LUCIANO MALFER, dirigente Agenzia coesione sociale - PAT:
(an)