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L’importanza dell’offerta formativa motoria e sportiva di qualità

Nella sede del Coni Trento, nell'ambito del Festival della famiglia, si sono analizzati i valori e le criticità organizzative del movimento sportivo provinciale

Quanto aiuta lo sport per l’equilibrio psico-sociale dei ragazzi? E quale imprescindibile ruolo ha nella crescita dei figli? Si è centrato su queste due domande primarie l’appuntamento di approfondimento inserito nel programma di eventi del 12° Festival della Famiglia organizzato ieri presso la Sala Rusconi, all’interno di Casa Coni a Trento.

Un pomeriggio ricco di approfondimenti, spunti e discussioni che è stato moderato dal giornalista del Tg3 Trentino Alto Adige Francesco Macaro e che ha visto gli interventi del presidente di Coni Trento Paola Mora, del direttore Ufficio per le politiche familiari - Agenzia per la coesione sociale della Provincia Francesca Tabarelli, del referente dell’Ufficio sport della Provincia Marco Vender e della psicologa dello sport e del benessere Paola Bertotti. Interessanti poi le testimonianze di Vasco Renna, genitore di 4 figli dei quali il più giovane, Nicolò, prenderà parte alle Olimpiadi di Parigi 2024 nella disciplina del windsurf, di Roberto Oberburger, papà di Michele, un ragazzo autistico, ma soprattutto pilota di trial vincitore in ambito nazionale nel trofeo Beta, nonché di Adriano Dell’Eva, direttore della Scuola dello sport del Coni Trento.
Il valore dell’evento, che ha visto la partecipazione di numerose società sportive affiliate al Coni certificate col marchio «Family in Trentino», lo ha sintetizzato il presidente di Coni Trento Paola Mora: «Il nostro compito non è solo quello di coordinare le federazioni affiliate, ma promuovere la pratica dello sport fra i bambini e i ragazzi, cercando di sensibilizzare i nuclei familiari sullo straordinario valore educativo, fisico e sociale, consapevoli che se l’energia e l’entusiasmo dei giovani praticanti vengono incanalati in una direzione positiva cresceranno persone con un rapporto sereno con la società, con lo sport, con la fatica e anche coi relativi sacrifici e difficoltà. Per ottenere questi obiettivi da sempre Coni, Federazioni e società sportive investono nella formazione di allenatori e dirigenti, dal punto di vista tecnico, ma anche educativo».
Il direttore dell’Agenzia per la coesione sociale, Francesca Tabarelli ha poi illustrato ai sodalizi presenti le azioni che da anni sono messe a disposizione dal distretto trentino per lo sport, in un'ottica di promozione a favore dei ragazzi e dei più piccoli, così come il significativo progetto del voucher sportivo per le famiglie numerose. A sua volta Marco Vender dell’Ufficio sport provinciale ha analizzato ed ha esposto tutte le opportunità messe a disposizione delle 1249 società sportive riconosciute dalla legge territoriale sullo sport, delle quali 107 impegnate nel promuovere l’attività a persone diversamente abili.
Rilevanti e costruttive le testimonianze dei due genitori coinvolti nell’evento. A partire da quella di Vasco Renna, che ha raccontato come la propria famiglia è riuscita nello sport a ritagliarsi una dimensione professionale, evidenziando lo straordinario ruolo della moglie nel mantenere equilibrio ed attenzione nella gestione dei 4 figli. Da fondatore del Circolo surf Torbole e proprietario di una scuola di sport nautici, Renna ha ribadito come la formazione sia alla base di ogni attività e organizzazione.
Specifica anche l’esperienza di Roberto Oberburger, padre di un ragazzo autistico, che ha raccontato la loro peculiare storia e il prezioso ruolo che ha avuto lo sport, in particolare i motori, nell’aiutare il figlio Michele nella sua vita quotidiana. Oberburger ha lanciato un appello alle autorità sportive e amministrative affinché vengano formati tecnici e assistenti e si cerchi di stimolare la pratica a persone che hanno disabilità intellettiva, troppo spesso abbandonati nel perimetro familiare, mentre invece lo sport può rappresentare una preziosa valvola educativa e di sfogo.
In conclusione il direttore della Scuola dello Sport del Coni Trento, Adriano Dell'Eva ha apprezzato l’orientamento dell’evento, nel quale non si è parlato di podi e di medaglie, ma di percorsi nonché delle criticità che una famiglia deve affrontare quotidianamente affinché i figli possano praticare sport, ringraziando quanto stanno facendo le istituzioni, stimolando altresì tutte le realtà coinvolte ad impegnarsi nella formazione, perché nella vita non si finisce mai di imparare.
A chiudere il convegno è stato Massimo Bernardoni, presidente del Comitato provinciale paralimpico, evidenziando il lavoro che assieme al suo staff sta portando avanti per promuovere la pratica dello sport anche alle persone meno fortunate, lanciando l’appello a tutte le società sportive affinché si attivino per individuare persone disponibili nel seguire un percorso formativo come tecnici in questo settore.
(mb)
Data di pubblicazione
05/12/2023
Politiche familiari
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Pubblicato il: Martedì, 05 Dicembre 2023

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