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Dati Istat: il Trentino Alto Adige è la regione più prolifica

L'ISTAT ha reso noti i dati sull'andamento demografico nazionale per l'anno 2014: si registra un calo delle nascite ma il record di regione più prolifica lo detiene il Trentino Alto Adige con un tasso pari al 9,9 per mille.

Roma, 12 feb. (AdnKronos) - Nel 2014 meno nascite e decessi, sopravvivenza in aumento. Sono state 509mila le nascite, cinquemila in meno rispetto al 2013, il livello minimo dall’Unità d’Italia. Lo scorso anno, rileva l’Istat, i morti sono stati 597mila, circa quattromila in meno dell’anno precedente. Il Trentino-Alto Adige detiene il primato di natalità nel Paese con un tasso pari al 9,9 per mille, precedendo la Campania con l’8,9 per mille. Regioni col più basso livello di natalità sono: Liguria (6,9), Sardegna (7,1), Molise (7,2), Basilicata (7,3). Oltre alla bassa natalità, alla Liguria spetta anche il primato per il più alto tasso di mortalità (13,2 per mille).

Con 1,65 figli per donna nel 2014, il Trentino-Alto Adige è la regione più prolifica del Paese, seguita dalla Valle d’Aosta (1,55). Con 1,46 figli per donna il Nord, è il più fecondo, il Centro registra un valore di 1,36, mentre il Mezzogiorno si attesta a 1,32. In Molise, Basilicata e Sardegna non si raggiunge, ormai da tempo, il livello di 1,2 figli per donna. L’81% delle nascite è avvenuto da donne italiane e il 19% da straniere. Cala la fecondità delle donne straniere, che scende sotto la soglia dei 2 figli per donna, attestandosi a 1,97.

Quanto all’aspettativa di vita, gli uomini oltrepassano la soglia degli ottanta anni (80,2), le donne sono ormai prossime a quella degli ottantacinque (84,9). Le regioni del Paese dove si riscontrano le condizioni di sopravvivenza più favorevoli continuano a essere quelle del Nord-est e del Centro. Il primato regionale tra gli uomini è della provincia di Bolzano (81,3 anni), seguita dalla quella di Trento (81,2) e dalle Marche (81,1 anni). Altrettanto per le donne, dove è la provincia di Trento a primeggiare con 86 anni di vita media, davanti a Marche (85,8) e Provincia di Bolzano (85,7 anni). Nel Mezzogiorno, infine, la Puglia tra gli uomini (80,4) e la Sardegna tra le donne (85,2) esprimono una posizione di relativo vantaggio sulle altre regioni.

Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2015 erano 5 milioni 73 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione residente totale. Nel 2014 la stima del saldo migratorio è pari a +113 mila unità, per un tasso migratorio pari al’1,9 per mille. Il 59,5% della popolazione straniera risiede nel Nord, il 25,4% nel Centro, il 15,1% nel Mezzogiorno. Nel Centro-nord l’incidenza di stranieri sulla popolazione complessiva supera ampiamente il 10%, con un massimo del 12,2% in Emilia-Romagna; viceversa nel Mezzogiorno la quota scende al 3,7%, con un minimo del 2,7% in Sardegna.

(Sin/AdnKronos) 12-FEB-15

Data di pubblicazione
14/02/2015
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Pubblicato il: Sabato, 14 Febbraio 2015 - Ultima modifica: Martedì, 19 Marzo 2024

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