Dal 1° gennaio 2024 entrano in vigore le nuove Linee guida Family Audit
La certificazione Family Audit è uno strumento di gestione delle risorse umane a disposizione delle aziende pubbliche e private volto alla promozione, alla diffusione e all’adozione di azioni per favorire la conciliazione vita-lavoro, le pari opportunità e più in generale il benessere organizzativo all’interno del contesto aziendale. E’ nata nel 2008 inizialmente come progetto territoriale in Trentino ed è poi stata esportata in Italia. Con la delibera provinciale, l’Ufficio Family Audit dell’Agenzia provinciale per la coesione sociale introduce alcune modifiche alle Linee guida per la stesura del Piano aziendale, che le organizzazioni sono tenute a realizzare e che raccoglie tutte le misure messe in atto in tema di conciliazione vita-lavoro, di pari opportunità e di benessere aziendale. La revisione delle Linee guida si è resa necessaria in considerazione della necessità di semplificare e innovare l’iter di certificazione Family Audit.
Le Linee guida disciplinano l’iter di certificazione Family Audit che si articola in diverse fasi. Al termine della prima è rilasciato il certificato Family Audit, mentre il certificato Family Audit Executive viene assegnato con la realizzazione del Piano aziendale al termine dell’intero processo di certificazione. Il certificato Family Audit Executive è confermato annualmente sia nel processo di mantenimento che nel processo di consolidamento.
Le principali novità introdotte con la deliberazione odierna riguardano l’ambito di applicazione, la struttura dell’iter di certificazione, gli strumenti e i costi. In particolare nel processo di consolidamento è prevista la presenza del consulente Family Audit, il quale supporta l’azienda che è tenuta a redigere un nuovo Piano aziendale.
E’ introdotto il Family Audit Index, utile a sintetizzare l’andamento di alcuni dati dell’organizzazione nel corso del tempo e nello specifico quelli relativi alla flessibilità, al part-time, alla parità di genere, all’utilizzo conciliativo del lavoro agile/telelavoro e alla produttività aziendale. Tale strumento consente di monitorare l’andamento nel tempo delle misure di welfare aziendale in termini di risultati raggiunti e/o di margini di ulteriore potenziamento.
Infine la delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale disciplina solo i costi relativi alla quota di compartecipazione per l’attivazione del processo, la quale è stata aumentata per le medie organizzazioni da 300 a 400 euro e per le grandi da 500 a 1000 euro. Per le piccole organizzazioni è confermata la quota di compartecipazione di 100 euro.