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"Cohousing: io cambio status" è caso di studio dell'Università di Urbino

Il progetto Cohousing: io cambio status è stato scelto come "caso di studio" dall'Università degli studi Carlo Bo di Urbino nell'ambito del progetto Improve, che si occupa di dare incentivo all'innovazione sociale in Europa.

L'Università degli studi Carlo Bo di Urbino ha scelto "Cohousing: io cambio status" come caso di studio. L'edizione sperimentale di Co-housing (anno 2014/2015), che si concluderà in aprile, è inoltre l'unico progetto ad essere stato selezionato dall'ente europeo "Improve" come oggetto di ricerca ed approfondimento.

Improve è un progetto di ricerca internazionale che riunisce dieci istituti di ricerca eccellenti e una vasta rete di ricercatori in uno sforzo comune per studiare la povertà, la politica sociale e l'innovazione sociale in Europa.

La ricerca è stata realizzata da quattro ricercatori dell'Università di Urbino: Yuri Kazepov,Tatiana Saruis, Fabio Colombo, Chiara Civino.

CO-HOUSING: IO CAMBIO STATUS - CHE COS'E'?: sono 11 i giovani coinvolti in “Cohousing - io cambio status”, il progetto sperimentale ideato per favorire il processo di transizione all’età adulta delle giovani generazioni e per dare una risposta concreta al forte bisogno di autonomia espresso dai ragazzi. Un percorso biennale di formazione, crescita educativa e orientamento professionalizzante per giungere alla piena autonomia e  “spiccare il volo” verso un futuro vissuto a pieno titolo nel ruolo di cittadino e di lavoratore e quindi nella veste di parte attiva contribuente alla crescita della società.

La Provincia autonoma di Trento, tramite l’Ufficio Giovani e Servizio civile dell’Agenzia per la Famiglia, ha inteso affrontare questo pressante e sempre più insidioso disagio sociale, con un progetto concreto:  finanziare per il 50% l’affitto di giovani (gli alloggi sono siti presso Villa sant’Ignazio e l’ex Casa del Clero in via della Saluga a Trento) in condizioni di precariato e/o disoccupazione, al di fuori dei circuiti accademici o scolastici e residenti con il nucleo famigliare di origine da almeno 3 anni continuativi. Il modello di cohousing della prossima edizione 2015 vedrà invece protagonisti i comuni e/o le comunità di valle con una nuova formula nel pagamento dell’affitto: 1/3 sarà sostenuto dal giovane; 1/3 dal Comune e/o dalla comunità e 1/3 dalla Provincia.

I giovani sono stati selezionati in base al grado di motivazione, le aspettative circa l'ambito sociale/lavorativo e del volontariato; le competenze informali; l’impegno come volontari attivi in una o più associazioni e l’aver svolto un periodo di servizio civile volontario.

Il progetto “Cohousing” offre ai giovani non solo la possibilità di “uscire di casa”, ma anche quella di intraprendere, in gruppo ed individualmente, dei percorsi di orientamento professionale, di inserimento nel tessuto sociale e nella comunità, grazie alla sinergica collaborazione tra l’Ente che si occupa del training professionale e del tutoraggio e il tessuto sociale.

In allegato la documentazione

Data di pubblicazione
03/02/2015
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Pubblicato il: Martedì, 03 Febbraio 2015 - Ultima modifica: Lunedì, 05 Marzo 2018

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