Un intervento strutturale a sostegno della natalità accompagnato da un incentivo mirato all’attivazione al lavoro delle madri. Questi i capisaldi del nuovo assegno di natalità per il terzo figlio, misura attiva dal 1 gennaio 2026 che rafforza le politiche provinciali di contrasto alla denatalità e di sostegno ai nuclei familiari, approvata venerdì 19 dicembre 2025 dalla Giunta provinciale.
| Accanto a una quota fissa, l’assegno prevede una componente premiale legata al rientro o al mantenimento nel mercato del lavoro delle madri.
La misura
La domanda della quota fissa dell'assegno di natalità deve essere presentata dalla madre, esercente la potestà genitoriale, entro 90 giorni dalla nascita o adozione del figlio tramite degli enti di patronato presenti sul territorio provinciale. Il possesso delle condizioni e dei requisiti di accesso alla misura sono dichiarati nella domanda come sussistenti alla data di nascita. Accanto alla quota fissa è prevista una quota premiale, pari a 200 euro mensili, destinata alle madri che, a partire dal terzo anno di vita del terzo figlio, rientrano o permangono nel mercato del lavoro, anche avviando un’attività autonoma. La quota premiale è riconosciuta annualmente alla richiedente, sino al decimo anno di età del terzo figlio, che in sede di domanda dimostri di aver lavorato almeno 180 giorni nell’anno precedente alla data della domanda, anche non continuativi. La prima domanda per l'accesso alla quota premiale dell'assegno di natalità è presentata tramite degli enti di patronato presenti sul territorio provinciale.
Requisiti e criteri principali
La gestione e l’erogazione dell’assegno sono affidate all’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa. Recapiti Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa:
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