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Gli Altipiani Cimbri ripartono dalla famiglia

Affollato incontro sulla nuova legge provinciale, presentati i progetti. Aiuti per tenere i giovani in montagna, contro lo spopolamento.

Organizzare uno spazio rivolto ai genitori e ai loro figli come contestuale luogo di incontro, formazione e semplice auto-mutuo-aiuto per madri e padri e divertimento per bambini, valorizzando la famiglia quale società naturale dedita all’auto-educazione di coloro che vi fanno parte: questo l'obiettivo che si prefigge la Comunità degli Altipiani Cimbri con il progetto "Ri-Troviamoci in famiglia", riconosciuto dalla Provincia meritevole di finanziamento (30mila euro in tre anni) e al centro a Gionghi di Lavarone dell'incontro con l'assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi dedicato alle politiche per il benessere familiare.

Sala della biblioteca di Lavarone affollata di amministratori, consiglieri comunali, rappresentanti del terzo settore quella che nei giorni scorsi ha ospitato l'incontro con Rossi, il presidente della Comunità Michael Rech, il dirigente dell'Agenzia per la famiglia Luciano Malfer, il direttore del Forum delle associazioni familiari trentine Paolo Rebecchi. Per l'assessore Rossi un'altra tappa del suo "giro del Trentino", iniziato alcuni mesi fa, per illustrare l'architettura delle politiche per la famiglia disegnata dalla recente legge provinciale n.1/11 e, in particolare, il ruolo e le opportunità delle Comunità di valle. "Un ruolo di sintesi - ha spiegato Rossi - tra le amministrazioni comunali e le associazioni di volontariato che possono aiutare l'ente pubblico ad erogare servizi di maggiore qualità, a costi inferiori ma anche più vicini ai bisogni dei cittadini".

Quello degli Altipiani Cimbri è un territorio piccolo e di montagna, con una popolazione costituita in forte prevalenza da anziani, quindi "costretto", per garantirsi lo sviluppo in futuro, a puntare sui giovani e sulle famiglie. "Stiamo cercando, sfruttando le opportunità offerte dalla nuova legge sul benessere familiare e con uno specifico progetto - spiega Michael Rech, presidente della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri - di sviluppare strumenti a supporto delle famiglie. Siamo all'inizio di questo percorso di pianificazione sociale, previsto dalla legge di riforma istituzionale, che vogliamo disegnare in base alle caratteristiche del nostro territorio, facendo partecipare i cittadini e facendo emergere i veri problemi e cercando di programmare i servizi per dare le risposte più adeguate".

Con il finanziamento sul bando della Provincia per i progetti di politiche familiari delle Comunità, anche alla Comunità degli Altipiani Cimbri - che vuole anch'essa diventare "Distretto della famiglia" - è stata dunque riconosciuta la volontà di dare vita ad occasioni di incontro e di scambio tra genitori, anche attraverso la promozione del mutuo aiuto tra le famiglie, di spazi genitori – bambini come occasioni di gioco, incontro, dialogo, confronto finanziato a rafforzare e a migliorare la relazione tra adulto e bambino all’interno della famiglia, tra famiglie e comunità, tra famiglie-servizi-istituzioni; prevedere la partecipazione attiva delle famiglie con momenti formativi e con possibilità di supporto per situazioni in difficoltà. Gli obiettivi dell’attività di aiuto ai ragazzi sono quelli di aumentare il loro livello di autonomia nell’esecuzione nello svolgimento dei compiti e di aiutarli a sviluppare un metodo di studio che possa motivarli nell’impegno scolastico, supportando le famiglie anche nella ricerca di soluzioni per conciliare impegni familiari e lavoro. Varie sono le attività che la Comunità intende promuovere e realizzare con il Progetto "Ri-Troviamoci in famiglia", grazie al supporto di soggetti qualificati: corsi e momenti di gioco – suddivisi a seconda delle varie fasce d’età – finalizzati allo sviluppo di attività manuali, intellettive e ludico-ricreative; aiuto nello svolgimento dei compiti, attività già sperimentata con notevole successo negli anni precedenti, finalizzata non solo all’esecuzione materiale degli esercizi a casa, in orario post-scolastico, ma anche a rafforzare la socializzazione e il senso di collaborazione; informazione e formazione dei genitori sui vari aspetti inerenti la genitorialità: primo soccorso pediatrico, puericultura, psicologia dello sviluppo e alimentazione; riscoperta delle “radici” con itinerari, racconti ed esperienze finalizzate alla conoscenza delle attività e dei mestieri di un tempo che caratterizzano la Comunità.

“Lo spopolamento della montagna degli anni scorsi, dovuto principalmente alla mancanza di opportunità lavorative e di alcuni servizi essenziali - ha spiegato ancora il presidente della Comunità - sembra aver subito un forte rallentamento anche nella zona degli Altipiani Cimbri dove oggi, non c’è dubbio, sta ricomparendo uno stile di vita familiare più naturale e reale. La famiglia è sempre più quindi il punto di partenza per la nascita della società di domani: non c’è società senza famiglia. L’importanza della famiglia nel nostro contesto sociale ed economico è ormai largamente riconosciuta, e per garantire la sua solidità, il suo benessere e quello delle persone che vivono al suo interno, è necessario creare una rete che attraverso le relazioni di famiglia, di vicinato, di amicizia faccia crescere il senso di appartenenza a questa Comunità di montagna. Aiutare concretamente le famiglie mettendo al centro i loro bisogni sono le motivazioni per la realizzazione di questo progetto".

Data di pubblicazione
24/10/2011
Pubblicato il: Lunedì, 24 Ottobre 2011 - Ultima modifica: Giovedì, 08 Marzo 2018

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